Verde urbano

Il Palazzo delle Tuileries con i giardini nel XVI secolo

Il verde urbano ha sempre avuto uno spazio all'interno delle zone urbane o metropolitane. Già nell'antichità nelle "grandi città" egizie e babilonesi erano presenti giardini ed aree verdi, queste aree però, destinate alla nobiltà erano prettamente private, generalmente si trattava di giardini all'interno dei grandi palazzi nobiliari. Sempre nell'antichità, nel periodo di egemonia Greca e poi Romano i giardini restano relegati all'area interna dei palazzi patrizi. Nell'età medievale, con la diffusione dei monasteri, l'Hortus Conclusus, ovvero il giardino recintato, generalmente diviso in quattro sezioni, con una pianta a croce si afferma, prima in luoghi isolati, poi a partire dal XIII secolo anche nei comuni dell'Italia Centro-Settentrionale e nelle nascenti città europee. XIV secolo però vide nascere e svilupparsi il concetto di "giardino pubblico", questo concetto si sviluppa dapprima in Francia, poi velocemente per il resto dell'Europa. Nel 1350 il nuovo re di Francia, Carlo V di Valois, decide di rinforzare e rinnovare il Castello del Louvre, le mura vengono fortificate, le torri diventano più alte, così come il dongione nella corte centrale, e vengono attuati numerosi abbellimenti, tra questi vanno ricordati "i giardini del re", una serie di piccoli giardini e orti, dove venivano coltivate varie specie arboree, spezie , piante e rose. Parte di questi giardini erano destinati al re, l'altra parte il re la concesse ai parigini, a questo intervento seguì la ripavimentazione delle strade e delle arterie principali di Parigi. Il concetto di giardino pubblico si affermerà definitivamente solo tra il XVI e il XVII secolo quando gli interventi al palazzo delle Tuileries (sotto Caterina de Medici) e l'espansione dei giardini (sotto Enrico IV) cambiarono il volto della città. Tra il XVII e il XIX secolo gran parte del "verde urbano" risiedeva nei giardini pubblici e privati e a partire dal '700 dai primi parchi. Per quanto riguarda le piazze, fino alla metà del XIX secolo apparivano come semplici spiazzi, raramente pavimentati e privi di aree verdi. La nascita dei primi "giardini pubblici" non deve trarci in inganno, in quanto le città d'antico regime e quelle della rivoluzione industriale, apparivano sporche, sovraffollate e malsane, la crescita esponenziale della popolazione nei secoli XVI e XVII-XIX fu accompagnata da una crescita esponenziale della mortalità, delle malattie (legate alla qualità dell'aria e dell'acqua) e all'abbassamento del tenore di vita e della vita media dei cittadini nelle aree urbane. Se l'età media era di 45 anni per i cittadini delle città europee nel XV secolo, essa si abbasso a 35 nel XVIII secolo e 30 nei primi del XIX secolo. L'aumento della mortalità era legato anche alla crescita esponenziale anche delle città, che crebbero in modo caotico e senza un adeguato criterio, lasciando spazio ad abusivismi e poco spazio alla circolazione dell'aria. La situazione divenne talmente urgente da essere denunciata più volte da autori autorevoli come Charles Dickens.


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